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La storia

Ci parla Paolo

Era il secondo anno, il 1975, che salivo a trascorrere le ferie con mio padre a Santa Brigida, un paesello di 7-800 persone in provincia di Bergamo. 

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Anche quell’anno arrivammo la prima settimana di agosto e, dopo qualche giorno, sentii il desiderio, la spinta a leggere la vita di santi. Certo, ne avevo lette anche prima, ma sentivo il desiderio di leggerne altre.

Andavo a leggerli in una chiesetta antica, il santuario dell’Addolorata.

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Leggendo la vita di Santa Margherita, la sentivo vicina e mi sentivo bene, felice. Ma, finito ch’ebbi di leggere il libro, non la sentii più, scoppiai a piangere a dirotto e dissi: “Margherita, ho perso anche te!”

Avevo perso l’Unione con la Santa, non sentendola più vicina. Ero seduto in uno dei banchi centrali della chiesa e d’improvviso sentii – dal tabernacolo e dai quadri dei Sacri Cuori di Gesù e Maria posti in alto, ai lati dell’altare – come una voce dirmi: “Non temere, non temere, ti prendiamo con noi direttamente”. Come dire: “Abbiamo noi cura di te”. Non volevo uscire senza essermi lavato gli occhi, ma non sapevo cosa fare. Nuovamente sentii dirmi: “Va’ e lavati! Va’ e lavati!”. E dove? pensai tra me. Girai gli occhi e vidi vicino alla porta d’ingresso l’acquasantiera. Non avevo altra scelta, prendere o lasciare. Mi avvicinai, immersi la mano, mi lavai gli occhi e me li asciugai. Mi vennero poi dei dubbi e degli scrupoli, ma presto mi passarono. Qui avvenne una cosa nuova: dopo essermi lavato e asciugato fu per me come se i miei occhi si fossero aperti ad una Realtà Nuova, Superiore. Fu per me come il cieco guarito da Gesù: “«Va’ a lavarti nella piscina di Siloe (che significa Inviato)». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva” (Gv 9,7).

Uscii dalla chiesa e mi diressi verso l’albergo dove papà ed io eravamo ospitati. Mi ritirai in stanza. La sera cenammo, e subito andai a letto.


L’indomani, come se fossi stato svegliato da qualcuno, mi alzai e venni sollecitato a salire al santuario. Siccome esso era dedicato all’Addolorata, sul tabernacolo c’era una grande statua di Maria con sette spade nel Cuore. Quando vi giunsi, cominciò il “Dialogo” tra Gesù, Maria e me. All’inizio fui molto cauto ed ebbi il timore che si trattasse di qualcosa che non venisse da Dio. Poi il timore sparì.

Un mattino dei primi giorni, mentre attraversavo una strada del paesello, chiamata ‘muggiasca’, vidi sull’architrave di una casa una statuetta della Madonna a mezzo busto, come ce ne sono ancora di San Giuseppe, Sant’Antonio, San Rocco…

Ero passato tante volte e l’avevo sempre vista.

Quel mattino, però, era un mattino nuovo, alla luce

di quanto stava avvenendo. Volli salutare la Madonna

dicendo: “Buongiorno, Mamma. Ciao, Ti saluto”.

E per la prima volta sentii nel cuore la Sua voce

che mi rispondeva dicendo: “Anch’io ti saluto, figlio mio”.
Lì cominciai a sentire la voce di Maria, poi anche quella

di Gesù, e da allora non si è più fermata, Grazie a Dio

e a Maria.

Ecco un “Dialogo” degli inizi. In quell’Unione Dolce

e Buona, Bella e Santa che ritornava a propormi i

tempi in cui avevo dato tutto, Maria mi diceva: “Mi dai la tua vista? Mi dai il tuo udito? Mi dai la tua parola? Mi dai il tuo cuore? Mi dai la tua vita? Mi dai i tuoi genitori? Mi dai il tuo amore?”. “Sì, Maria – rispondevo – Ti do la mia vista, il mio udito, la mia parola, il mio cuore, la mia vita, i miei genitori… il mio amore!”. C’era una persona che pensavo di non avere e Maria mi chiese anche quella. Allora rimasi un po’ esitante, poi tra me dissi: “Ti ho dato tutto e tengo per me quanto chiedi?” E gliela donai. Mi sentivo nuovamente tutto Suo!
A qualcuno può venire questo pensiero: Perché Dio vuole tutto? Che cosa ne fa? Non sa che io ho bisogno di tutto?


Sentite cosa avvenne.
Maria, dopo il mio dono totale mi rispose così:
“Io ti do la mia Vista, ti do il mio Udito, ti do la mia Parola, ti do il mio Cuore, ti do la mia Vita…ti do il mio Amore”.
Furono giorni di Paradiso.
Intanto le tre settimane di ferie stavano per finire. Dovevo rientrare al lavoro perché l’azienda riapriva, ma non volevo rientrare. Infatti non sono un bergamasco, e neanche un lombardo, ma un lucano; questo però non interessava né al Signore né a me. Così volevano Gesù e Maria, così volevo anch’io e basta. Tuttavia pensavo però che questi avvenimenti fossero legati al luogo e quindi non volevo più rientrare a casa.

Mi venne a prendere un amico con la sua macchina e, mentre si scendeva per i tornanti, come potevo, guardavo in direzione del santuario con il cuore sospeso, non sapendo come sarebbero andate le cose. Arrivato a casa con mio papà, il mio primo pensiero fu quello di andare nella camera da letto. Lì c’era uno scrittoio con sopra una statuetta della Madonna Miracolosa che avevo portato da Lourdes nel 1963. Ripeto, il mio primo pensiero fu di andare subito dalla Madonna e, appena vicino, Maria si fece sentire nel mio cuore e mi disse: “Ben arrivato, figlio mio, Io sono qui e ti accolgo”. La mia gioia fu grande e mi dissi: “Allora non è una questione di luogo, ma una questione di Dio!”.

                                                   Nel Maggio 1977 mi recai in Terra Santa e, a Gerusalemme, nella cripta

                             della chiesa della Dormitio  Mariae, ebbero luogo altri “eventi” di grazia

                                                     che mi donarono ulteriore Forza.

                                             Così, il periodo dall’agosto 1975 all’aprile 1980 fu unico per la mia vita                                                    interiore.  Anni di raccoglimento, di silenzio, pur continuando ad avere 

                                                     una vita normale in famiglia, nel lavoro ecc.

                                                     E in quegli anni, per la precisione nel mese di novembre 1979, fra le

                                                     tante cose che avvennero, nacque “La Via dell'Amore”, un Itinerario di

                                                     vita spirituale per tutti.

                                         

Degli scritti di getto, colloqui interiori, feci alcune fotocopie e le inviai a giovani, adulti, ed anche a qualche sacerdote. Lo feci con coraggio, superando il timore che potessero non essere compresi. Pensai tra me che, qualora non fossero stati compresi da loro, li avrei tenuti per me, perché mi facevano bene.
Iniziarono ad arrivare le risposte. Uno mi disse: “Questi scritti mi danno pace”. Un altro mi rispose: “Questi scritti mi fanno amare di più la Madonna”. Un sacerdote esperto mi scrisse: “Questi scritti vengono dall’Alto”.
Da poche fotocopie si passò a 40-50, ma, poiché non era più possibile andare avanti con le fotocopie, la Madonna, nonostante la mia salute cagionevole ma molto migliorata (fino a giungere, nel 1990, alla perfetta guarigione in seguito ad un viaggio a Medjugorje), mi sostenne fortemente, e nel 1981 pubblicai il primo libro: “L’Amore”.
Il 2 maggio dello stesso anno, iniziava così la mia missione, ebbe luogo la presentazione del libro nei locali de “Il Conventino” (sala degli Angeli) in Bergamo.

Cominciarono i primi incontri informali sulla mia testimonianza, cioè su come avevo cominciato e come avevo proseguito.
Trascorso un po’ di tempo si presentò la necessità di dare qualcosa di nuovo a queste riunioni e, non sapendo cosa fare, mi rivolsi a Gesù. Nacquero le “Agapi”, convegni spirituali della durata di 3-4 ore, articolate in quattro tempi.
Del libro L’Amore feci stampare mille copie dalla Casa Editrice “La Farnesiana” di Piacenza. Sembrava che le mille copie rimanessero tutte lì, senza la possibilità di un’adeguata diffusione, non avendo i canali adatti. Nel mio cuore invece sentivo: “Usciranno molte edizioni”. Era Gesù a parlarmi. Infatti non solo furono vendute tutte nel giro di un anno, ma oggi il volume è arrivato alla ottava edizione.

La periodicità delle Agapi (ogni 2-3 mesi) non bastava più a molti partecipanti. Essi sentivano il bisogno d’incontrarsi più spesso e, mentre alcuni presero degli impegni, altri fecero una vera e propria scelta. Nacquero i Gruppi-Miryam di preghiera e di Itinerario degli aderenti nella vita spirituale, cioè nell’Unione con Dio e nell’Amore verso il prossimo.


Miryam è il Nome di Maria in lingua ebraica. Data la realtà d’Amore con Gesù e Maria da noi vissuta, era forte il desiderio di dare il nome di “Maria” ai gruppi e a quanto altro era possibile (Editrice Miryam, ecc.). Questa nostra viva Passione per Maria, Madre di Dio e nostra, ci faceva essere in Unione e Comunione con il Papa Giovanni Paolo II, ora santo, il quale all’inizio del suo pontificato si espresse così: “Totus tuus ego sum” (Tutto tuo sono Maria).

Mentre tutto era nato in Lombardia, il primo “Gruppo-Miryam” di preghiera nacque in Sicilia (1985), a Barrafranca (En). Poi ci furono numerosi altri convegni in varie parti, non solo in Sicilia ma in quasi tutte le regioni italiane. Nel 1985 si iniziò a pregare anche nelle famiglie. Dopo qualche anno, nei Gruppi sorse l’esigenza di avere qualcosa di scritto che potesse essere consultato, ricordato e praticato per proseguire meglio nell’Itinerario di Amore con Dio, con Maria, con i fratelli e le sorelle di gruppo e con il prossimo. E donai loro: “La Via dell’Amore”, che rispecchia “La Via” da percorrere essendo noi centrati nell’Amore perché proprio il Signore e la Madonna ce l’avevano fatto capire in modo “particolare, speciale”.
“La Via dell’Amore” è una spiritualità che rendemmo pubblica attraverso il secondo libro nel luglio 1985, con lo specifico titolo “La Via dell’Amore”, presentato da Sua Ecc. mons. Carmelo Cassati, vescovo di Tricarico. Poi “I Detti d’Amore”, “Miryam”, “L’Approdo”, “Temi”, “Diario di un laico seguace di Cristo”, “Vento del Nord ”.

Dall’8 all’11 dicembre 2005 la nostra Casa Editrice partecipò alla 4ª Fiera della piccola e media editoria, “Più libri più liberi” a Roma, Palazzo dei Congressi Eur, e, dal 10 al 15 maggio 2007, alla XX Fiera Internazionale del libro 1998-2007 in Torino Lingotto. La maggior parte dei libri sono stati pubblicizzati dal quotidiano “Avvenire”, da altri giornali cattolici e distribuiti in tutte le migliori librerie cattoliche italiane.
Inoltre, “La Via dell’Amore” e “Miryam” sono stati recensiti da “Avvenire”. Sono stati diffusi in Italia e all’estero circa 26.100 volumi e decine di migliaia di pubblicazioni diverse.

Con il diffondersi del libro “La Via dell’Amore” si moltiplicarono le Agapi. Così si ritenne necessario ritrovarsi almeno una volta l’anno tutti insieme. E dal 1988 iniziarono le Agapi annuali (da tre a cinque giorni e oltre) per tutti. Durante la seconda Agape svoltasi a “Mondo Migliore” (Castel Gandolfo, Roma), partecipammo all’udienza generale del Papa, il mercoledì 26 aprile 1989, in Piazza San Pietro e il nostro Gruppo fu citato nella presentazione dei Gruppi e riportato poi da “L’Osservatore Romano” il giorno seguente.

Ora siamo giunti alla 37ª Agape.

Nel luglio 1992 iniziarono in Basilicata le Agapi per giovani, giovanissimi/e, fanciulli/e; dal 2001 in Campania e dal 2010 anche in Sardegna. In alternativa ad un mondo che spesso non sa far “vacanza” si svolgono “Agapi-vacanza” o vacanze diverse...
Dal 30/9 al 2/10/2005 partecipammo al Convegno: “Testimoni dello Spirito” svoltosi a Lucca, mentre il 29 aprile 2006 e il 2 giugno 2008 eravamo, anche con un nostro stand, al primo e secondo Convegno del Laicato cattolico di Basilicata tenutosi a Tito (Pz): “Costruttori di futuro” e “Le attese della povera gente”; partecipiamo anche alla Consulta delle Aggregazioni Laicali della diocesi di Potenza–Muro Lucano–Marsico Nuovo.

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Insieme all’Amore verso Dio (verticale), viviamo l'Amore vicendevole (all’interno dell’Opera e con la Chiesa) e l’Amore verso il prossimo (orizzontale).

Ed ecco le Opere.
L’operosità con Amore e per Amore a Dio, nel fratello e nella sorella, la svolgiamo in modo prevalente verso sei categorie di persone: 1) Ragazze madri; 2) Bambini non accettati; 3) coppie divise, divorziate, conviventi; 4) giovani e giovanissimi diversamente abili; 5) anziani; 6) giovani e giovanissimi, fanciulli / e e bambini / e.

Dalle Agapi ai convegni diversi, dai “Gruppi-Miryam” di preghiera e spiritualità, alla preghiera nelle famiglie, dalle trasmissioni radiofoniche e televisione alla diffusione della nostra stampa (primato alla Sacra Scrittura: Il Vangelo) a livello nazionale ed internazionale, dalle opere alla corrispondenza epistolare e telefonica, dalle parrocchie alle chiese di campagna, dagli oratori ai circoli diversi, dalle comunità religiose ai gruppi di fede, dalle campagne alle aziende, dalle officine alle scuole; dai treni agli aerei, alle navi, dai campi sportivi ai bar; dalle stazioni alle strade, dagli ospedali alle case di riposo; dai viaggi scolastici alle visite guidate; ecc., dalla Lombardia alla Sicilia e viceversa, dalle Marche alla Sardegna, il Signore, in vari modi, ci chiama a compiere l’Opera Sua, anche a costo della nostra stessa vita (attentati, stragi, dirottamenti di aerei, ecc.). Spesso ci si è mossi a piedi o in autostop. Annunziamo il “Vangelo dell’Amore”. E mentre ne diamo Testimonianza con il silenzio, con la vita, con la parola (a seconda delle situazioni), proponiamo l’Itinerario di santità “La Via dell’Amore”.
Possiamo davvero dire, a pura Gloria di Dio e di Maria, che migliaia e migliaia di persone sono state raggiunte dall’Amore di Dio e di Maria per mezzo nostro. Molte persone si sono convertite, altre guarite, altre sono state salvate da situazioni davvero drammatiche, alcune hanno evitato il suicidio e l'omicidio. Per ciascuno ci sono stati aiuto, Pace, Luce, Speranza, per moltissimi anche alimenti, abiti, biancheria, lavoro, casa, mobili, cure mediche, ecc.
Per tutti abbiamo la “sollecitudine” della Carità di far loro comprendere la “necessitá” di un “Itinerario” di vita spirituale.

Su nostra richiesta, dopo molto tempo di attento ed obiettivo esame, la Chiesa, nella persona di S. E. mons. Francesco Zerrillo Vescovo di Tricarico, ci donava con Amore il Decreto di Riconoscimento (approvandone lo Statuto) dell’Opera dell’Amore – Movimento “La Via dell’Amore”, quale Associazione privata di fedeli laici.

Con esultanza il 30 e 31 maggio 1998 anche noi eravamo a Roma con il Papa in Piazza San Pietro al grande Incontro dei Movimenti Ecclesiali e le Nuove Comunità. Tutti insieme con l’Amatissimo Padre e Pastore, Giovanni Paolo II che dal 27 Aprile 2014 è Santo; quanta consolazione e gaudio, Felicitá!

Durante il GRANDE GIUBILEO 2000 abbiamo doppiamente gioito, sia per l’Anno Santo, sia per il nostro Primo Giubileo: Agosto 1975 – Agosto 2000/1. Infatti in occasione del 25º della nostra Opera-Movimento, Sua Santità Giovanni Paolo II, il 26 settembre, ci impartiva la Benedizione Apostolica. Mentre l’8 dicembre successivo, solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (a noi particolarmente cara), anche la Chiesa in Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo nella persona di Sua Ecc. mons. Ennio Appignanesi, arcivescovo metropolita e Presidente della Conferenza Episcopale di Basilicata, concedeva, con Amore, l’approvazione Ecclesiastica all’Associazione “Opera dell’Amore”- Movimento “La Via dell’Amore”.

Il 2 giugno 2006, con gioia ed emozione, anche noi, molto più numerosi rispetto al primo Incontro, eravamo a Roma con il Papa Benedetto XVI per la “Veglia di Pentecoste”, in Piazza San Pietro, al secondo Incontro dei Movimenti Ecclesiali e le Nuove Comunità. Tutti insieme con il Beatissimo Padre e Pastore Universale. E il 20 settembre 2006 anche Sua Santità Benedetto XVI, a mezzo della lettera della Segreteria di Stato della Città del Vaticano, ci faceva giungere la Benedizione Apostolica.
Sia con Giovanni Paolo II, sia con Benedetto XVI, ed ora con Papa Francesco, abbiamo vissuto ore memorabili, straordinarie, indimenticabili e uniche nella nostra Storia e, credo, nella STORIA della CHIESA.

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A Roma con Papa Francesco

Penso che questi nostri tempi siano una continua Pentecoste e Presenza, Amorevolmente Grande, di Maria, nostra Dolce, Tenera e Unica Madre.
Un cuor solo e un’anima sola, uscivamo da quei “Cenacoli” all’aperto dove, mi sembra di poter dire, il Cielo si “congiungeva” con la terra e la terra con il Cielo. Sì! Uscivamo con grande Forza, Impegno e Passione d’Amore perché lo Spirito Santo era (ed è) su di noi! Confermati dai successori di Pietro e Vicari di Gesù Cristo, Marianamente fieri, andiamo per il mondo amando la Chiesa e tutti! Annunziando e Testimoniando il “Vangelo dell’Amore” e proponendo “La Via dell’Amore”.

Questa Famiglia, com’è detto nello “Statuto”, accoglie tutti.

Conclusione

Nella “Vita d’Amore” con Dio, con Maria, tra noi, con la Chiesa e nella Carità con il prossimo è tutto un intreccio di gioia e di dolore, di luce e di tenebre, di altezze e di profondità, di normalità e di straordinarietà, di armonie e di contrasti,  di umiltà e di grandezza, di semplicità e di bellezze, di tempeste e di cieli limpidi, di umanità e di spiritualità, di operosità e di contemplazione, di stabilità e di dinamicità, di lacrime e di consolazione, di conversione e di riconciliazione, di solidarietà e di ringraziamento… di Fede, di Speranza e di Carità in cui solo l’AMORE ci conduce. E questa è la Gloria di Dio e la nostra Felicità!
Proseguiamo ora con maggiore responsabilità e impegno e, come sempre, in Unione e Comunione con la Chiesa, nostra Amatissima Madre e Maestra che ringraziamo grandemente con cuore sincero.

GESÙ e MARIA ci hanno esaudito in tutto, e noi in tutto li glorifichiamo e a una sola voce, “un cuor solo e un’anima sola”, eleviamo alla Onnipotente Santissima Trinità e Maria il Canto di Gloria-Amore! Grazie-Amore! Tutto-Amore! Amen!

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Contatti:

CENTRO AGAPE-MIRYAM

P.le Zagabria, 38 – 85100 Potenza

Tel. e Fax: 0971 445338

E-mail: associazione.opera.amore@gmail.com

Opera dell'amore

Itinerario di vita umana e cristiana

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